Gen 27, 2008 - Politica nazionale    No Comments

Una crisi per futili motivi

L’augurio che feci nel bilancio di fine anno purtroppo non si è avverato, piuttosto il suo contrario: il Governo Prodi è caduto e nel peggiore dei modi, cioè per motivi futili.

Il protagonista della caduta non è stato Lamberto Dini come si temeva (anche se alla causa si è prodigato dando un sostanziale contributo), ma Clemente Mastella, ex-Ministro della Giustizia, che con la moglie, Presidente del Consiglio Regionale della Campania, è sotto inchiesta giudiziaria per appalti truccati e nomine pilotate. In un primo tempo Mastella ha dato le dimissioni da Ministro, assicurando però col suo partito un appoggio esterno al Governo, per poi cambiare idea e decidere di non appoggiarlo più poichè i suoi membri non gli avevano dimostrato abbastanza solidarietà per i suoi guai giudiziari.

Quindi il Governo cade a causa di vicende personali e sentimentali di un suo Ministro, o meglio, a causa dei risentimenti personali di chi vuole essere a tutti i costi una primadonna nel panorama politico italiano.

Non eravamo mai caduti così in basso. Anziché il bene del Paese e dei suoi cittadini, quello che conta sono le vicende e i risentimenti personali.

Questi almeno sono gli argomenti di copertura della vicenda. Il sospetto di molti è che Mastella e il suo partitino vogliano andare subito alle urne perché si stavano compiendo importanti passi verso una riforma elettorale che avrebbe obbligato i piccoli partiti ad aggregarsi con altri, pena la loro estinzione a causa di una soglia di sbarramento. Questo sarebbe stato un traguardo importante verso una maggiore governabilità dell’Italia, sempre sotto il ricatto di piccoli partiti che decidono, come in questo frangente, le sorti di un intero Governo. La sostanza della vicenda non cambia: quello che conta sono le sorti del proprio partitino, del bene del Paese chi se ne frega!

In ogni caso con la caduta del Governo Prodi è finita l’esperienza dell’Unione come aggregazione di forze politiche contro Berlusconi. Si è riusciti per 2 anni a tenere lontano dalle leve del potere quest’uomo anche questa volta senza riuscire ad approvare una legge sul conflitto di interessi, per rendere incompatibile potere politico e potere economico come avviene in ogni nazione civile, e la riforma del sistema radiotelevisivo per dare più spazio a voci diverse che oggi non ce l’hanno.

Nel progetto dell’Unione si è dato spazio a forze troppo diverse tra loro e con un programma troppo vago e dalle diverse interpretazioni. Ora si riapriranno i giochi all’interno delle due coalizioni.

La crisi che si è aperta è una ‘crisi al buio’. Sarà il Presidente Napolitano che dovrà valutare se sciogliere le Camere e mandarci ad elezioni anticipate, o tentare un Governo provvisorio per riformare questa sciagurata legge elettorale, che favorisce la frammentazione e toglie al cittadino la scelta dei propri rappresentanti, e magari accompagnata da qualche riforma costituzionale per ridurre il numero dei parlamentari e assegnare più poteri al Presidente del Consiglio.

Con questa crisi Berlusconi ha già vinto: la legge elettorale voluta e votata dalla sua coalizione non ha permesso agli avversari di governare 5 anni.
Una crisi per futili motiviultima modifica: 2008-01-27T22:40:00+01:00da lucianorosso
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