Una manovra necessaria ma iniqua

Grazie alle bugie e all’inadeguatezza di Tremonti e Berlusconi ci siamo venuti a trovare ad un passo dal baratro della bancarotta di Stato. Un debito pubblico che ha superato i 1.900 miliardi di euro, che sta diventando insostenibile col lievitare degli interessi che siamo tenuti a pagare sulle nuove emissioni di Titoli di Stato (BOT, BTP). Una bancarotta di Stato che significherebbe non pagare più gli interessi sui Titoli di Stato ai risparmiatori e agli istituti bancari e finanziari che li possiedono, non pagare gli stipendi ai dipendenti pubblici (insegnanti, personale sanitario e della Pubblica Amministrazione, ecc) e alle imprese che hanno in appalto lavori pubblici, non pagare le pensioni e gli assegni assistenziali, non fornire più i servizi erogati da Stato, Regioni, Province e Comuni (sanità, manutenzione strade, trasporti pubblici, ecc.). Praticamente si fermerebbe l’intero sistema economico italiano, trascinando con sé il sistema economico europeo e globale.

Di fronte a un tale pericolo era necessaria una manovra economica di emergenza fatta da un Governo di emergenza. Una manovra ‘lacrime e sangue’ da 35 miliardi di euro, che dovrebbe chiedere sacrifici un po’ a tutti, ma soprattutto a chi fatica di meno a campare e i sacrifici può ancora permetterseli. Invece, i diversi provvedimenti gravano in prevalenza sulle spalle delle classi più povere, già duramente colpite dalla crisi. Il mancato adeguamento all’inflazione delle pensioni che superano 1.400 euro lordi, la reintroduzione dell’imposta sulla prima casa senza riduzioni o esenzioni per i redditi più bassi, l’aumento delle imposte sui carburanti, sono tutte misure che incidono sul reddito e aumentano le spese per chi già fatica a far quadrare il bilancio per arrivare a fine mese. Senza contare la conseguente diminuzione dei consumi con i suoi effetti deleteri sull’economia e sull’occupazione.

Inoltre c’è l’ennesima riforma delle pensioni, con l’innalzamento dei requisiti di accesso, che in pratica sottrae i contributi versati dai lavoratori per la loro pensione, destinandoli al risanamento del bilancio statale. Un vero e proprio furto di Stato nei confronti dei lavoratori, visto che il bilancio previdenziale dell’INPS è in attivo.

Si poteva invece chiedere più sacrifici a chi può permetterseli, ad esempio con un’imposta patrimoniale o con un innalzamento delle aliquote IRPEF sui redditi più elevati. Anche la nuova imposta sulla casa (IMU) andava modulata in base al reddito.

Probabilmente questa manovra è figlia della fretta dettata dalla situazione di emergenza in cui ci troviamo e i soldi vengono prelevati dove è più facile e immediato reperirli.

Spero che, superata l’emergenza, il Governo Monti riesca a studiare misure efficaci per recuperare somme sottratte dall’evasione fiscale e dall’economia sommersa (si stimano più di 100 miliardi l’anno), colpire i capitali esportati illegalmente in Svizzera o altri paradisi fiscali, non regalare frequenze televisive a Berlusconi. Di regali il Cavaliere se ne è già fatti troppi quando governava. La serietà e la preparazione del prof. Monti e dei suoi Ministri hanno messo ancor più in evidenza che eravamo governati da buffoni ignoranti. Speriamo che alla serietà si unisca un maggior senso di equità con una redistribuzione dei sacrifici verso chi può ancora permetterseli.

Una manovra necessaria ma iniquaultima modifica: 2011-12-27T19:22:30+01:00da lucianorosso
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