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Ago 27, 2017 - Senza categoria    No Comments

Ci manchi anche se sarai sempre tra noi

Don Valentino bn Caro don Valente

Sono già trascorsi 5 anni da quando ci hai lasciati. Sentiamo la mancanza dei tuoi richiami ad essere attenti ai fratelli e alle sorelle più in difficoltà, ad allargare sempre più il nostro cuore come ci ha insegnato Gesù e come ci hai mostrato tu nella tua vita, senza mai risparmiarti.
Nelle omelie della Messa domenicale o dalle ‘Riflessioni al vento’ su Gazzetta d’Alba ci avresti incoraggiato a trovare nuove soluzioni per accogliere i profughi che scappano da guerre e miseria, che purtroppo continuano a imperversare in un mondo sempre diviso tra chi ha troppo e chi ha troppo poco.

Sicuramente ti sarebbe piaciuto Papa Francesco con la sua “Chiesa in uscita” e la sua rivoluzione della tenerezza, che hanno molti aspetti in comune con la Chiesa aperta e accogliente che sognavi e che ci hai fatto sognare. Richiamando il Papa avresti criticato quei politici che suscitano le nostre paure e il nostro egoismo, che vorrebbero farci vedere l’immigrato come un terrorista islamico o come uno che viene a rubarci tutto, dai nostri averi al nostro lavoro, anziché un fratello in difficoltà che richiede il nostro aiuto.
Ci avresti invogliato ad aiutare le famiglie, gli anziani e i giovani in difficoltà per la crisi economica, organizzando nuove strutture e realtà per rispondere in modo più efficace alle nuove emergenze. Sicuramente avresti collaborato attivamente alla realizzazione del nuovo Emporio solidale di prossima apertura.
Ci avresti ricordato di stare vicino ai giovani che hai tanto amato e accompagnato nel loro percorso di crescita con gli innumerevoli campi scuola a Saint Jacques e gruppi studenti e lavoratori. Giovani sempre più disorientati senza modelli di vita esemplari e senza prospettive di lavoro duraturo per progettare un futuro e una famiglia.
Grazie al bene che hai seminato in tanti anni di duro impegno ad Alba! Oggi ci sono tante persone che hanno imparato da te queste attenzioni e vivono con un grande cuore accogliente come era il tuo. Attraverso di loro sei ancora vivo in mezzo a noi.

(Lettera a don Valentino Vaccaneo, prete che ha prestato il suo servizio nella città di Alba dal 1959 al 27 agosto 2012, giorno in cui è mancato)

 

Feb 12, 2017 - Senza categoria    No Comments

La buona politica: il potere a servizio

Quando si parla di politica, la prima reazione di molta gente è di rifiuto a parlarne. “La politica è una cosa sporca, non mi voglio immischiare in queste faccende”, “I politici sono tutti uguali: ladri e delinquenti”, “Bisognerebbe metterli tutti in prigione o ucciderli!”, si sente spesso dire in un’escalation di insulti e maledizioni.  Purtroppo gli esempi di classe politica che abbiamo avuto in questi anni non si sono spesso rivelati all’altezza della situazione, e i numerosi casi di politici corrotti che di tanto in tanto vengono scoperti dalla Magistratura vanno ad alimentare questa immagine di politici faccendieri e briganti.

E poi le lotte interne ai partiti, le diverse fazioni che si combattono per avere poltrone di prestigio, i leader che vengono presto rimpiazzati non appena si appanna la loro immagine popolare. Una politica che si occupa sempre meno di risolvere i problemi dei cittadini ma che si divide in clan che fanno il tifo per un leader che abbia maggiori simpatie popolari da sfruttare alle prossime elezioni.

Io ho sempre pensato che la politica non sia una cosa sporca, semmai sono i politici che possono renderla sporca. Come diceva Papa Paolo VI, può essere “una delle forme più alte di carità”. Si assume il potere per mettersi a servizio del bene di tutti, prendendosi carico dei problemi della collettività e di quelli globali, senza pretendere un tornaconto e senza deliri di onnipotenza. Questa è la buona politica a servizio del bene comune. Si assume il potere con responsabilità, mettendosi a servizio di tutti.

Gli uomini e le donne che si dedicano alla politica dovrebbero essere le persone migliori che possano rappresentare la nazione: le più preparate ad affrontare problemi complessi che richiedono conoscenze approfondite, le più oneste per scacciare le innumerevoli tentazioni che la gestione di tanto denaro può comportare, le più orientate al bene comune di tutti e non solo di una parte dei cittadini, con una visione di lungo respiro verso il futuro.

A livello nazionale hanno invece preso il sopravvento politici che sono innanzitutto abili parlatori, buoni venditori di immagine secondo le più raffinate tecniche di marketing. Fanno promesse utilizzando semplici slogan ad effetto come negli spot pubblicitari, secondo una politica demagogica con obiettivi di corto respiro, senza visioni e progetti per il futuro a lungo termine.

Set 1, 2012 - Senza categoria    No Comments

Grazie don Valentino!

don-valentino-4.jpg(Lettera a don Valentino Vaccaneo, prete che ha prestato il suo servizio nella città di Alba dal 1959 al 27 agosto 2012, giorno in cui è mancato)


Caro don Valentino,

da pochi giorni ci hai lasciati e già si avverte la tua mancanza nella nostra città che hai così tanto amato e servito.

Ci manca il tuo sguardo profetico e a volte provocatore delle tue omelie e ‘Riflessioni al vento’, che sa scrutare i segni dei tempi e anticipare le conseguenze degli avvenimenti, con le tue ammonizioni a correggere il tiro e convertirci…

Ci mancano i tuoi richiami a vivere concretamente l’essenza del Vangelo, ad una spiritualità profonda del servizio con amore verso il fratello, ad attualizzare gli insegnamenti di Gesù nella vita quotidiana e nel nostro tempo…

Ci manca il tuo sguardo attento verso gli ultimi, i più bisognosi, uno sguardo che sapeva cogliere, mentre noi eravamo distratti a guardare altrove o non guardavamo bene…

Ci manca la tua capacità di realizzare opere concrete per rispondere ai bisogni dei nuovi emarginati del nostro tempo: negli anni ’70 e ’80 i tossicodipendenti, negli anni ’90 i primi immigrati, negli anni 2000 gli anziani non autosufficienti e i loro bisogni di cura…

Ci manca la tua visione di chiesa come una grande famiglia, accogliente e misericordiosa, non arroccata su sé stessa o a filosofie antiche, ma sempre aperta a nuovi modi di contaminazione del Vangelo nella cultura del nostro tempo…

Ci mancano i tuoi rimproveri e i tuoi calcioni, il tuo modo un po’ ruvido e burbero con cui cercavi di risvegliarci dal nostro torpore e dalla nostra insensibilità…

Ci manca la tua capacità di essere mattatore nelle serate tra amici, dove riuscivi a tenere banco per ore con barzellette, canti e recite e sapevi regalare sano divertimento a spettatori di tutte le età…

Grazie di tutto quanto ci hai donato con amore senza mai risparmiarti, Valentino, e riposa con i tuoi cari e i tanti amici che avrai raggiunto e riabbracciato…

Come ha ricordato don Luigi Ciotti durante il tuo funerale, solo se sapremo vivere tutto ciò che ci hai insegnato, tu sarai ancora vivo in mezzo a noi…

Dic 31, 2010 - Senza categoria    No Comments

Breve bilancio politico del 2010

Fine anno è tempo di bilanci del periodo che si chiude. Il quadro della situazione sociale e politica italiana è senz’altro tra i più grigi degli ultimi anni. Cercherò di riassumere per titoli gli aspetti che ritengo più significativi ai fini di un bilancio complessivo.

Il Governo appare molto instabile, avendo perso una settantina di deputati, confluiti in ‘Futuro e libertà per l’Italia’ che ha come leader Gianfranco Fini, e praticamente si regge su 3 deputati passati dall’opposizione alla maggioranza in modo perlomeno sospetto (pare dopo una vergognosa trattativa di ‘mercato dei deputati’ che prosegue in questi giorni). Il Presidente del Consiglio è ostinato a non lasciare il potere per non essere sottoposto ai processi in cui è imputato, mostra segni sempre più evidenti di squilibrio psicologico e in più occasioni ha dimostrato la sua immoralità e inadeguatezza per il posto che ricopre. Coi suoi metodi padronali allontana le persone non allineate al suo pensiero sempre più delirante.

La sua forza è nell’apparato mediatico televisivo imponente, nell’immagine che riesce a vendere con le sue campagne fatte di slogan inconsistenti ma che, ripetuti fino alla noia dagli esponenti del suo partito, entrano nella testa della gente come gli slogan pubblicitari. E nelle armi di distrazione di massa per distogliere le menti dai problemi più scottanti (campagne mediatiche su fatti di cronaca nera, Grande fratello e gossip, costume, moda, calcio, polemiche sterili, ecc.).

La sua forza è anche nella divisione dei suoi avversari politici, sprovveduti a tal punto da non saper sfruttare il momento di debolezza del Premier, ma di trovare sempre nuovi argomenti su cui dividersi e polemizzare, ribadendo quell’immagine della politica lontana dalla realtà quotidiana.

Manca un leader carismatico, che è una rarità per ogni epoca, ma soprattutto mancano idee forti condivise attorno a cui aggregare una squadra di persone che offra un’alternativa credibile.

Il Paese si trova in una crisi economica che sta subendo passivamente, il Governo cerca solo di far quadrare i conti dello Stato, il cui debito pubblico continua a crescere verso livelli preoccupanti. Il Ministro dell’economia si vanta intrattenendo con discorsi salottieri nei vari consessi e intanto taglia linearmente su tutte le spese: scuola, sanità, forze di sicurezza, enti locali, terzo settore. Soprattutto sulla scuola, su cui tutti gli Stati stanno investendo risorse puntando su un’economia della conoscenza, dove la competizione si misura sul know-how dei lavoratori e sulla ricerca di nuove soluzioni tecnologiche. Ma dobbiamo pagare il debito di Alitalia per fare un favore agli imprenditori amici del Cavaliere e sono venute a mancare le entrate dell’ICI sulla prima casa (anche sulla casa dei cittadini benestanti che in tutta Europa pagano un’imposta sulla casa di proprietà) e dobbiamo lasciar evadere le tasse ai lavoratori autonomi e alle imprese che fanno parte dell’elettorato del centrodestra. Per loro si studiano scudi fiscali che permettono con poca spesa di risanare la loro posizione illegale.

Il problema della scarsità di lavoro sta assumendo dimensioni da crisi sociale. Lo Stato risponde stanziando fondi (attingendoli dai fondi europei destinati alle aree sottosviluppate) per la cassa integrazione che è arrivata a cifre da capogiro. Un giovane su tre è disoccupato e chi è occupato spesso ha un lavoro precario, mal retribuito e con contratto a tempo determinato, che non permette di progettare un futuro e tantomeno di mantenere una famiglia. Se non si porrà in qualche modo rimedio, regolando meglio il lavoro flessibile offrendo maggiori sicurezze, uccideremo il futuro delle prossime generazioni.

L’Italia entra nell’anno del suo 150° compleanno in una situazione di stallo con una classe politica, a cominciare dal Presidente del Consiglio, che si dimostra non all’altezza di governare la situazione difficile in cui versa il Paese.

L’augurio è che si facciano strada le buone idee e il buonsenso e che attorno a tali idee convergano le forze politiche disponibili per un’alternativa di Governo più seria e credibile.