Dic 31, 2010 - Senza categoria    No Comments

Breve bilancio politico del 2010

Fine anno è tempo di bilanci del periodo che si chiude. Il quadro della situazione sociale e politica italiana è senz’altro tra i più grigi degli ultimi anni. Cercherò di riassumere per titoli gli aspetti che ritengo più significativi ai fini di un bilancio complessivo.

Il Governo appare molto instabile, avendo perso una settantina di deputati, confluiti in ‘Futuro e libertà per l’Italia’ che ha come leader Gianfranco Fini, e praticamente si regge su 3 deputati passati dall’opposizione alla maggioranza in modo perlomeno sospetto (pare dopo una vergognosa trattativa di ‘mercato dei deputati’ che prosegue in questi giorni). Il Presidente del Consiglio è ostinato a non lasciare il potere per non essere sottoposto ai processi in cui è imputato, mostra segni sempre più evidenti di squilibrio psicologico e in più occasioni ha dimostrato la sua immoralità e inadeguatezza per il posto che ricopre. Coi suoi metodi padronali allontana le persone non allineate al suo pensiero sempre più delirante.

La sua forza è nell’apparato mediatico televisivo imponente, nell’immagine che riesce a vendere con le sue campagne fatte di slogan inconsistenti ma che, ripetuti fino alla noia dagli esponenti del suo partito, entrano nella testa della gente come gli slogan pubblicitari. E nelle armi di distrazione di massa per distogliere le menti dai problemi più scottanti (campagne mediatiche su fatti di cronaca nera, Grande fratello e gossip, costume, moda, calcio, polemiche sterili, ecc.).

La sua forza è anche nella divisione dei suoi avversari politici, sprovveduti a tal punto da non saper sfruttare il momento di debolezza del Premier, ma di trovare sempre nuovi argomenti su cui dividersi e polemizzare, ribadendo quell’immagine della politica lontana dalla realtà quotidiana.

Manca un leader carismatico, che è una rarità per ogni epoca, ma soprattutto mancano idee forti condivise attorno a cui aggregare una squadra di persone che offra un’alternativa credibile.

Il Paese si trova in una crisi economica che sta subendo passivamente, il Governo cerca solo di far quadrare i conti dello Stato, il cui debito pubblico continua a crescere verso livelli preoccupanti. Il Ministro dell’economia si vanta intrattenendo con discorsi salottieri nei vari consessi e intanto taglia linearmente su tutte le spese: scuola, sanità, forze di sicurezza, enti locali, terzo settore. Soprattutto sulla scuola, su cui tutti gli Stati stanno investendo risorse puntando su un’economia della conoscenza, dove la competizione si misura sul know-how dei lavoratori e sulla ricerca di nuove soluzioni tecnologiche. Ma dobbiamo pagare il debito di Alitalia per fare un favore agli imprenditori amici del Cavaliere e sono venute a mancare le entrate dell’ICI sulla prima casa (anche sulla casa dei cittadini benestanti che in tutta Europa pagano un’imposta sulla casa di proprietà) e dobbiamo lasciar evadere le tasse ai lavoratori autonomi e alle imprese che fanno parte dell’elettorato del centrodestra. Per loro si studiano scudi fiscali che permettono con poca spesa di risanare la loro posizione illegale.

Il problema della scarsità di lavoro sta assumendo dimensioni da crisi sociale. Lo Stato risponde stanziando fondi (attingendoli dai fondi europei destinati alle aree sottosviluppate) per la cassa integrazione che è arrivata a cifre da capogiro. Un giovane su tre è disoccupato e chi è occupato spesso ha un lavoro precario, mal retribuito e con contratto a tempo determinato, che non permette di progettare un futuro e tantomeno di mantenere una famiglia. Se non si porrà in qualche modo rimedio, regolando meglio il lavoro flessibile offrendo maggiori sicurezze, uccideremo il futuro delle prossime generazioni.

L’Italia entra nell’anno del suo 150° compleanno in una situazione di stallo con una classe politica, a cominciare dal Presidente del Consiglio, che si dimostra non all’altezza di governare la situazione difficile in cui versa il Paese.

L’augurio è che si facciano strada le buone idee e il buonsenso e che attorno a tali idee convergano le forze politiche disponibili per un’alternativa di Governo più seria e credibile.

Breve bilancio politico del 2010ultima modifica: 2010-12-31T00:03:00+01:00da lucianorosso
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