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Nov 12, 2011 - Politica nazionale    No Comments

Un Governo di bugiardi e incapaci

Quando ero bambino e dicevo delle bugie mia madre mi ammoniva: “Non si dicono le bugie, perché hanno le gambe corte”. E i fatti hanno sempre dimostrato che aveva ragione. Prima o poi le falsità, anche se dichiarate ripetutamente con ostinazione, si dimostrano per quello che sono, cioè cose non vere.

Ciò che sta avvenendo negli ultimi mesi nell’economia italiana per quanto riguarda i conti pubblici dello Stato, rivela la saggezza degli insegnamenti di mia mamma. Dopo anni in cui, di fronte alla crisi economica globale, il nostro Ministro dell’economia Tremonti continuava a rassicurarci che l’Italia andava bene perché c’era qualcuno che andava peggio di noi, o il Presidente del Consiglio Berlusconi che continuava a dire che la crisi era solo psicologica ed era tutta colpa di “corvacci” che malignamente gettavano discredito sul nostro Paese, adesso la cruda verità è venuta alla luce. In realtà, negli ultimi anni il nostro debito pubblico ha continuato a crescere, superando i 1.900 miliardi di euro e così giungendo vicino al limite della sostenibilità per l’elevato importo di interessi sul debito che siamo costretti a pagare a causa del crescente rischio di insolvibilità che ha fatto perdere l’Italia in affidabilità. Insomma, chi ci governa non si è reso conto o ci ha nascosto che stiamo andando verso la bancarotta di Stato, rischiando di mettere in ginocchio le banche e le economie di Italia ed Europa.

Di fronte a questa tragica realtà, in questi ultimi mesi il Governo ha cercato di correre ai ripari varando due manovre economiche, accompagnate da continui e innumerevoli annunci di provvedimenti e successive smentite, in un balletto che ha finito per sminuire l’efficacia delle misure messe in atto. Detto in altre parole, questo Governo non si è dimostrato all’altezza della difficile situazione: prima a non prevederla o a sminuirla dalle sue reali dimensioni, ora a non saperla affrontare, incapace di chiedere i purtroppo necessari sacrifici agli italiani. Bugiardi e incapaci, è giunta l’ora di lasciare la guida del nostro Paese in mani più serie ed affidabili, prima che sia troppo tardi!

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Dic 31, 2010 - Senza categoria    No Comments

Breve bilancio politico del 2010

Fine anno è tempo di bilanci del periodo che si chiude. Il quadro della situazione sociale e politica italiana è senz’altro tra i più grigi degli ultimi anni. Cercherò di riassumere per titoli gli aspetti che ritengo più significativi ai fini di un bilancio complessivo.

Il Governo appare molto instabile, avendo perso una settantina di deputati, confluiti in ‘Futuro e libertà per l’Italia’ che ha come leader Gianfranco Fini, e praticamente si regge su 3 deputati passati dall’opposizione alla maggioranza in modo perlomeno sospetto (pare dopo una vergognosa trattativa di ‘mercato dei deputati’ che prosegue in questi giorni). Il Presidente del Consiglio è ostinato a non lasciare il potere per non essere sottoposto ai processi in cui è imputato, mostra segni sempre più evidenti di squilibrio psicologico e in più occasioni ha dimostrato la sua immoralità e inadeguatezza per il posto che ricopre. Coi suoi metodi padronali allontana le persone non allineate al suo pensiero sempre più delirante.

La sua forza è nell’apparato mediatico televisivo imponente, nell’immagine che riesce a vendere con le sue campagne fatte di slogan inconsistenti ma che, ripetuti fino alla noia dagli esponenti del suo partito, entrano nella testa della gente come gli slogan pubblicitari. E nelle armi di distrazione di massa per distogliere le menti dai problemi più scottanti (campagne mediatiche su fatti di cronaca nera, Grande fratello e gossip, costume, moda, calcio, polemiche sterili, ecc.).

La sua forza è anche nella divisione dei suoi avversari politici, sprovveduti a tal punto da non saper sfruttare il momento di debolezza del Premier, ma di trovare sempre nuovi argomenti su cui dividersi e polemizzare, ribadendo quell’immagine della politica lontana dalla realtà quotidiana.

Manca un leader carismatico, che è una rarità per ogni epoca, ma soprattutto mancano idee forti condivise attorno a cui aggregare una squadra di persone che offra un’alternativa credibile.

Il Paese si trova in una crisi economica che sta subendo passivamente, il Governo cerca solo di far quadrare i conti dello Stato, il cui debito pubblico continua a crescere verso livelli preoccupanti. Il Ministro dell’economia si vanta intrattenendo con discorsi salottieri nei vari consessi e intanto taglia linearmente su tutte le spese: scuola, sanità, forze di sicurezza, enti locali, terzo settore. Soprattutto sulla scuola, su cui tutti gli Stati stanno investendo risorse puntando su un’economia della conoscenza, dove la competizione si misura sul know-how dei lavoratori e sulla ricerca di nuove soluzioni tecnologiche. Ma dobbiamo pagare il debito di Alitalia per fare un favore agli imprenditori amici del Cavaliere e sono venute a mancare le entrate dell’ICI sulla prima casa (anche sulla casa dei cittadini benestanti che in tutta Europa pagano un’imposta sulla casa di proprietà) e dobbiamo lasciar evadere le tasse ai lavoratori autonomi e alle imprese che fanno parte dell’elettorato del centrodestra. Per loro si studiano scudi fiscali che permettono con poca spesa di risanare la loro posizione illegale.

Il problema della scarsità di lavoro sta assumendo dimensioni da crisi sociale. Lo Stato risponde stanziando fondi (attingendoli dai fondi europei destinati alle aree sottosviluppate) per la cassa integrazione che è arrivata a cifre da capogiro. Un giovane su tre è disoccupato e chi è occupato spesso ha un lavoro precario, mal retribuito e con contratto a tempo determinato, che non permette di progettare un futuro e tantomeno di mantenere una famiglia. Se non si porrà in qualche modo rimedio, regolando meglio il lavoro flessibile offrendo maggiori sicurezze, uccideremo il futuro delle prossime generazioni.

L’Italia entra nell’anno del suo 150° compleanno in una situazione di stallo con una classe politica, a cominciare dal Presidente del Consiglio, che si dimostra non all’altezza di governare la situazione difficile in cui versa il Paese.

L’augurio è che si facciano strada le buone idee e il buonsenso e che attorno a tali idee convergano le forze politiche disponibili per un’alternativa di Governo più seria e credibile.

Ago 21, 2010 - Politica nazionale    No Comments

Breve riflessione su politica-spettacolo e politici di bassa statura

Alcuni giorni fa ricorreva l’anniversario della morte di Alcide De Gasperi (1881-1954), che fu il primo Presidente del Consiglio della Repubblica Italiana e guidò la ricostruzione del nostro Paese negli anni del secondo dopoguerra (1945-1953). Riconosciuto da tutti come grande uomo politico, forse il più grande che la nostra nazione abbia finora avuto, in un’occasione dichiarò che “la politica non deve mai abbassarsi a fare spettacolo e teatro, ma deve essere politica organica e ricostruttiva”.

Son trascorsi più di 60 anni da questa dichiarazione, ma senz’altro ancora oggi le parole di De Gasperi risuonano come di grande attualità.
Dopo un’estate caratterizzata da battibecchi tra i leaders politici della maggioranza che ci governa, che hanno portato alla divisione tra berlusconiani e finiani nel PDL con minacciata caduta del Governo e nuove elezioni in autunno, la guerra mediatica indetta da Berlusconi contro Fini, gli insulti lanciati via televisione da Bossi che ha dato dello “stronzo” a Casini… siamo invitati a riflettere.

Senz’altro la politica italiana si sta abbassando sempre di più a politica di immagine e spettacolo, fatta di slogan urlati, di battute e risposte banali come in una gara a chi la spara più grossa per attirare maggiore attenzione, di dichiarazioni superficiali senza contraddittorio che sembrano spot pubblicitari per vendersi meglio. E la statura media dei politici è sempre più bassa, non soltanto in senso fisico, ma morale. A cominciare dal Presidente del Consiglio preoccupato solo a salvaguardare i propri interessi personali e all’andamento dei sondaggi elettorali. Chi ci comanda e amministra i nostri soldi dovrebbero essere le persone migliori e di più specchiata onestà della nostra società. E invece ho l’impressione che non sia così, visto che chi ci governa non si sta dimostrando all’altezza di affrontare i problemi più urgenti del nostro Paese, legati alla crisi economica con le sue implicazioni sulla crescente mancanza di lavoro, e visto che il nostro Premier e diversi Ministri sono indagati per diversi reati.

E’ vero che esiste una posizione dominante di un soggetto nel mercato dei mass-media che, per usare un eufemismo, “inebetiscono” il cittadino medio che si informa solo dalla televisione. E’ vero che c’è una legge elettorale definita una “porcata” che delega ai partiti la scelta dei nostri parlamentari tra i più fedeli alle idee del capo. Ma deve esserci anche qualcosa di storto e inquietante nella nostra società che esalta e premia i più furbi senza scrupoli ed emargina i più capaci ed onesti. La politica non è una cosa sporca, semmai sono sporchi certi politici che si sono lasciati tentare ad esercitare una cattiva politica.