Politica e non solo

25 aprile 2012: festa di una nuova Liberazione?

Lo scorso 25 aprile, Festa della Liberazione, ho ascoltato in TV l’appassionato discorso di Napolitano a Pesaro e ho visto al cinema il film “Diaz”.

Nonostante abbia superato gli 80 anni di età il nostro Presidente della Repubblica riesce ancora a profondere energia e passione nei suoi interventi pubblici. I giornali hanno ripreso soprattutto il passo dove Napolitano ci mette in guardia dai nuovi demagoghi che si affacciano al mondo politico, che è stato unanimemente interpretato con riferimento a Beppe Grillo e alle sue critiche sferzanti rivolte ai politici e quindi etichettato come rappresentante dell’”anti-politica”.

Il pericolo di affidarsi a ‘uomini forti’, o presunti forti, demandando a loro ogni potere nell’illusione che così possano risolvere i problemi del Paese è un rischio che corre costantemente l’Italia. Nel corso della storia il popolo italiano ha dimostrato di essere incline ad inchinarsi davanti all’uomo forte di turno, a tollerare dittature più o meno mascherate per lasciarsi guidare da quello che viene considerato come un nuovo salvatore della Patria. Una scarsa propensione alla democrazia parlamentare come confronto di idee diverse, che viene considerata un’inconcludente perdita di tempo. La maggioranza degli italiani preferisce affidare il potere ad un uomo solo, a lasciarsi guidare dal populista di turno. Per poi accorgersi ogni volta, magari dopo un ventennio, di essere stati imbrogliati e ritrovarsi in una condizione peggiore di quella di partenza.

Del discorso del nostro Presidente della Repubblica sono rimasto colpito quando ha parlato di “campagna di diseducazione alla politica e alla democrazia durata un ventennio”, riferita al ventennio nazifascista, dal quale abbiamo celebrato la Liberazione. Secondo me siamo appena usciti da un altro ventennio di diseducazione alla politica e alla democrazia, o almeno lo spero. Questo 25 aprile da me è stato vissuto come una nuova Liberazione da un ventennio di buio della democrazia piena, che dobbiamo ancora riconquistare in modo compiuto, riparando i danni che questa dittatura mediatica berlusconiana ha inflitto al nostro Paese.

E qui veniamo al film “Diaz”, che cerca di ricostruire le vicende dei disordini legati al G8 di Genova del luglio 2001. Vedendo questo bel film, si ha la sensazione che la repressione violenta e ingiustificata delle manifestazioni, l’accanimento brutale delle forze dell’ordine verso i manifestanti inermi nella scuola Diaz, le torture inflitte nella caserma di Bolzaneto agli arrestati, rappresentino le pagine più buie e inquietanti della storia recente nel nostro Paese. Se dei poliziotti e carabinieri hanno potuto impunemente infliggere violenze e torture a cittadini inermi, significa che si è perduta la sensibilità verso i diritti fondamentali della persona umana, cosa indegna per un Paese civile. Senz’altro in quei giorni in Italia si sono vissute le condizioni di una dittatura spietata, simili al Cile di Pinochet. Una pagina di storia vergognosa per il nostro Paese, che dimostra ancora una volta la bassezza, la rozzezza e l’inciviltà dei politici che hanno diretto e sono responsabili di questi atti e che sono gli stessi che ci hanno governato fino a pochi mesi fa, di cui spero ci siamo liberati definitivamente.

25 aprile 2012: festa di una nuova Liberazione?ultima modifica: 2012-05-01T19:11:00+02:00da
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